domenica 5 agosto 2012

Kangaroo Island a/r

Torni a casa da due giorni come quelli appena trascorsi e vorresti che non fossero ancora iniziati.
Due giorni su un'isola dove il tempo sembra essersi fermato a cento anni fa. Trenta km di lunghezza, tre fari e mezzo milione di pecore. Oltre ovviamente a canguri, wallabies, koala, foche, pinguini, opossum...
Lasciamo Adelaide alle sei del mattino, quando i bar sono ancora pieni del venerdì sera e ci dirigiamo circa 90 km piú a sud, a Cape Jervis, dove ci aspetta il traghetto che in 45 minuti ci porterà su quell'isola bassa e sferzata dal vento che giá in lontananza si può intravedere.
Il gruppo é di solo cinque persone, compagni di viaggio giovani, curiosi e intelligenti il cui ricordo rimarrà sempre legato a quest'isola.
KI é una meta lasciata ancora un po' ai margini delle grandi rotte turistiche, un piccolo gioiello che guarda verso il Polo circondato da un mare burrascoso. E pieno di animali. Di giorno come di notte, si incontrano canguri, wallabies ed echidna. Sull'isola vivono niente meno che 243 specie di uccelli, alcune di queste rare o addirittura in via d'estinzione.
Proprio perché quest'isola è sempre stata considerata una sorta di zoo all'aria aperta, negli anni '20 si pensó di portare sull'isola i koala, che in teoria non sono originari di questa zona. La paura di molti era che fossero a rischio estinzione e si credette che Kangaroo Island rappresentasse la loro sicurezza per il futuro. Per ironia della sorte, il numero di koala é talmente aumentato che questi animali rischiano addirittura di non avere risorse sufficienti per sopravvivere e rischiano di morire di fame. Purtroppo il grande incendio del 2007, che ha distrutto quasi la metá del bush dell'isola, ha contribuito non poco ad aumentare questo problema.
KI é il luogo meno inquinato d'Australia. Non stupisce che, in mancanza di sorgenti, gli abitanti dell'isola bevano acqua piovana. E anche noi. Ovviamente se escludiamo le cinque Coopers Ale di sabato sera.
La vita sull'isola procede con assoluta calma. E in pochi minuti ne fai parte anche tu.
La serata é dedicata all'Aussie BBQ che durante la sua preparazione vede l'arrivo anche di un opossum e di una mamma canguro, che si avvicina nella speranza di aver qualcosa da mangiare. Nel marsupio un piccolo baby roo.
Lasciamo l'isola la sera successiva, dopo aver camminato portati dal vento, aver incontrato le otarie orsine della Nuova Zelanda, aver fatto sand boarding a Little Sahara e aver visto da un metro i leoni marini australiani. Salutiamo Dave, la nostra guida "australotedesca", sbracciandoci dal ponte alto del traghetto, intanto che l'isola lentamente si allontana e noi entriamo nel mare in tempesta.
Arriviamo a Cape Jervis al tramonto. Una gremita colonia di pinguini se ne sta pigra sulle rocce. Il sole sta lentamente tramontando e all'orizzonte, fra le onde, fa capolino una coppia di delfini.

Mentre scrivo non riesco a non avere un po' di nostalgia per questi strani compagni di viaggio.

1 commento:

  1. ricordo la nostra guida che ci ha accompagnato a vedere i pinguini, che era la stessa tipa che poi ci ha fatto il check in all'areoporto, mi aveva avvertito di non usare il flash, perchè se flashi il pinguino non ci vede per mezzora e può disorientarsi. E' stata una di quelle cose che mi manda in para un pò come i cani che ci vedono bianconero (o seppia?), mi chiedo come facciano a saperlo. Comunque naturalmente tutti hanno flashato lostesso, ma evidentemente non erano abbastanza disorientati per lasciarci le penne se tu li hai trovati ancora li :-)

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