Non saprei dire il momento esatto in cui l'idea di fare questi 2000 km e piú in autobus mi é balenata nella mente.
Molto piú facile é senz'altro dire quanti e quali sono stati i momenti in cui me ne sono pentita.
Ma andiamo con ordine.
Parto da Brisbane, come giá detto, alle 7. Salgo sull'autobus per fare la prima ora e mezza di strada fino a Surfers Paradise. Solo il nome apre la mente verso spiagge assolate e surfisti ad ogni angolo, ma peccato sia inverno. E peccato siano solo le 8.20 di un lunedí quando arrivo. Vado verso la spiaggia, che sotto al sole della mattina é deserta ed incantevole. Qualche volenteroso fa jogging, qualcuno va in bicicletta. Una calma surreale, con vento, mare e sole. Nient'altro. Mi fermo sul lungo mare, bevo un cappuccino leggendo il mio nuovo libro, "Marinai perduti" di Jean-Claude Izzo.
Riparto alle 11.15 alla volta di Byron Bay. La guida é stata a mio parere fin troppo clemente con questo paesino che sembra uscito direttamente dagli anni '60. Il pullman, nel frattempo, mi presenta il primo inconveniente: il deposito bagagli chiude alle sei, mentre io ho il biglietto alle 22.55 mentre giá mi vedo a caricarmi sulla schiena 17 chili di roba per circa 5 ore, il gentile bigliettaio mi informa che volendo potrei prendere l'autobus alle 20 e ridurre di un po' l'attesa. E cosí in effetti faccio. Il vero problema comunque é che una volta arrivati al bellissimo faro (5 km andare e altrettanti a tornare), in questo ameno paesino non c'è assolutamente niente da fare. Mentre sono seduta su una panchina a pensare come impiegare le successive due ore, vedo il cartello che
un non meglio identificato Matt Kano tiene un concerto proprio davanti alla fermata dell'autobus. Decido che non posso perdermelo. Mangio qualcosa, bevo un paio di birrini e sono le otto in un lampo. Quando, tutto d'un tratto, mi viene l'ansia: ma ci faranno fermare a fare la pipí? Il Greyhound di tanti film e telefilm, si ferma per fare andare in bagno i suoi passeggeri? Nella non certezza della risposta, bevo un'unica birra tutta in una volta e ascolto il concerto (peraltro molto perdibile) concentrandomi esclusivamente sul cercare di fare la pipí il piú in fretta possibile e farla, cosa ancora piú difficile, assolutamente tutta.
Missione compiuta, perché partiamo alle 20 senza nessun problema e facciamo ben due soste: una a mezzanotte e l'altra alle cinque. Questo nel caso qualcuno si trovasse da qualche parte con i miei stessi dubbi.
Sono arrivata a Newcastle stamattina alle 6.20, mentre albeggiava. Nel porto stava entrando la prima nave mercantile della giornata, mentre molte altre aspettavano in rada il loro turno per entrare. Il mare nel porto é liscio come fosse olio, del colore dorato del sole che sorge.
Di nuovo qualcuno corre sul lungo mare; io lascio la mia sacca e inizio a visitare una città che al momento sta ancora dormendo e che in questo, e poco altro, racchiude gran parte del suo fascino.
Domani alle 9 sono di nuovo sull'autobus.
Ancora 200 km per tornare a Sydney.
Ancora due tappe prima che quest'avventura finisca.



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