mercoledì 1 agosto 2012

Chiarezza sugli UGG

Ricordo con precisione il primo paio di UGG che ho comprato. Era intorno a Santa Lucia del 2004 ed ero a Monza. Devo dire che non mi piacevano fino in fondo, ma sapevo che stavano diventando di moda e sentivo che non avrei potuto farne a meno.
Quasi 10 anni dopo, gli scarponcini pelosi hanno fatto tanta strada e io con loro.
Per chi non lo sapesse, la loro origine é australiana e qui si possono acquistare praticamente ovunque: ce ne sono di ogni colore, forma, misura. Tutti uguali e tutti diversi.
Per prima cosa tiriamo via qualunque dubbio sulla pronuncia. In questi anni ho sentito i piú svariati tentativi, ma senza alcun timore posso affermare che l'unico modo corretto per pronunciare il loro nome é, perdonate la trascrizione fonetica brutale, AGG. Da "ugly", che significa brutto. Giá, perché hanno tante qualità... Ma belli belli non sono.
La storia narra che questi scarponcini furono inventati da un tizio alla periferia di Sydney che di mestiere fabbricava tavole da surf. Un bel giorno un surfista andò da lui lamentandosi del freddo che aveva ai piedi una volta uscito dall'acqua. Per tutta risposta questo eccentrico signore creó delle puzzolenti babbucce di montone che, sempre secondo la storia, avevano il difetto di essere talmente grezze che camminando per strada i cani cercavano i morsicarle. In seguito si cercó di renderle un po' piú presentabili e un fabbricante di gomma ebbe la folgorante idea di aggiungere una suola. Ecco fatti gli UGG. Come sempre in queste storie, l'inventore é destinato ad essere un milionario mancato. Il tizio di Sydney, infatti, non era particolarmente interessato ad aumentare ulteriormente il suo giro d'affari e vendette l'idea ad una azienda americana per l'equivalente di 10000 sterline e la garanzia di avere ogni anno tre paia di scarponcini gratis. Quello che accadde dopo é di dominio pubblico.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l'Australia é piena di questo tipo di stivali e quasi nessuno ha lo stesso logo e la stessa etichetta che siamo abituati a vedere noi.
Qui qualunque stivale di pelle di pecora si chiama UGG. É come dire "mocassino". Ma piú morbido. E peloso.
Per essere originali devono solo avere il cartellino "australian made". I prezzi sono vari, ma non ho ancora visto un paio superare i 120 AUD.
A questo punto fa sorridere che quelli che compriamo noi, a cifre stellari, sono in realtà Made in China.

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